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Lui & Lei

Il suo secondo racconto


di robydany54
20.12.2019    |    3.695    |    5 8.3
"Quindi avevamo ancora un poco di tempo per godercela e fare un pochino di scena con i conoscenti..."
Ed ora gustatevi il secondo racconto di mia moglie, devo farle spazio altrimenti minaccia di non darmela più ed io alla fica ci tengo proprio tanto . Ad ogni modo il racconto è molto accattivante, è stata una rivelazione pure per me..

Il racconto risale a molti anni prima del matrimonio con Daniele , quando giovanetta ed inesperta mi iscrissi contro il parere dei miei genitori, al liceo artistico , reputato dai benpensanti un covo di drogati e troie , una sorta di cenacolo di reietti . Avendo delle straordinarie ed innate doti artistiche, ovviamente non ci pensai due volte al liceo da scegliere, fregandomene altamente di tutte le varie dicerie. Ancora ricordo il primo giorno , mi presentai con una minigonna scozzese un maglioncino cardigan ed una camicetta bianca, evitando di mettere il reggiseno dato le mie tette alquanto piccole . Subito mi ambientai, stringendo amicizia con alcune compagne di classe. In lasse nostra avevamo solo due maschietti per giunta imbranati, quindi se volevamo acchiappare qualcosa per una pomiciatina, ce lo dovevamo cercare al di fuori della scuola. Le occasioni non mancavano di certo, spesso si scendeva in piazza, per varie manifestazioni , erano gli anni della contestazione , l’occasione di rimorchiare durante i cortei non mancava di certo . Diciamo che vi era spazio per tutti, le belle che se la tiravano e le bruttine che la davano subito a tutti , riscuotendo il plauso dei ragazzi. Alcune mie compagne già avevano perso la verginità , mentre io ero ancora intatta come la mamma mi aveva fatta. Situazione un pochino scomoda all’epoca, anche perché nell’aria vi erano idee di cambiamenti e di liberalizzazioni sessuali , si parlava della contraccezione, del divorzio, dell’aborto. Io ero ancora illibata per mia scelta diversi tipi avevano cercato di deflorarmi ma io più che altro per mentalità , non mi ero mai persuasa a desistere per questo come mie tante coetanee offrivo ai maschietti di turno, delle alternative, alquanto appaganti. Senza ombra di dubbio posso asserire che la stragrande maggioranza delle mie amiche a parte qualche eccezione, aveva dato il culo al proprio ragazzo, preservando la verginità. La mia occasione per fare ciò si presentò durante l’ occupazione del mio liceo. I miei mi avevano proibito di partecipare ma la voglia era più forte di me, così con l’aiuto di mia sorella di dieci anni più grande sposata con figli riuscii ad intervenire all’evento. Nel mio immaginario mi paragonavo alla protagonista di un film americano in voga in quegli anni che avevo visto in uno dei tanti cineclub d’essai , che proliferavano a Roma “fragole e sangue”. Dato la durata della occupazione ad oltranza, mi ero trovata un baldo giovane con il quale passavo gran parte della giornata e fu proprio con lui che decisi di perdere la verginità, un tizio del quale non mi importava nulla e che forse non avrei mai più rivisto. Ci appartammo in uno stanzino e lì dopo esserci completamente denudati ci buttammo a capofitto, regalandoci momenti di forte intimità. Avevo iniziato come di consueto con una pippa, il classico punto di partenza , per poi orientarmi su di un bel servizietto orale, evitando di applicarmi al massimo per evitare una eiaculazione frettolosa. Lui di sua iniziativa mettendomi alla pecorina poggiata su di un tavolo , si era fatto strada tra le mie chiappe, inizialmente massaggiandomi con la lingua il pertugio anale e successivamente infilando profondamente il suo turgido cazzo ; lo sentii entrare prepotentemente tra le mie chiappe dilatando il mio stretto buchetto. Una volta al suo interno iniziò lentamente ad agitarsi facendomi gustare ogni centimetro del suo arnese. Entrambi eccitatissimi continuammo in quella posizione fino alla fine, quando lo sentii sborrare inondandomi le viscere. Sconsolata di non aver ancora perso la verginità mi rivestii sperando nella volta successiva. Purtroppo questo non accadde il tizio non se la sentiva di sverginarmi , inoltre scoparmi nel culo lo appagava pienamente, non creandogli nessun tipo di pensiero o sensi di colpa. Alcuni ragazzi trovandosi di fronte ad una ragazza vergine , evitavano accuratamente di deflorarla per evitare un qualsivoglia legame impegnativo. Dovetti attendere alcuni anni prima che un mio giovane amante di una decina di anni più anziano si decidesse a sverginarmi. Esperienza disastrosa da dimenticare, il tutto fu fatto in fretta e furia in una automobile oltretutto scomoda. Provai solo dolore ed un terribile sconforto misto ad un amaro in bocca . Lui in soggezione profondamente addolorato dell’accaduto, cercando di rimediare propose di sposarmi. Inorridita da tale mentalità gretta, mi defilai dal tizio interrompendo seduta stante la relazione ,evitando accuratamente di rincontrarlo. Dopo quella terribile esperienza, finalmente incontrai un ragazzo normale della mia stessa età e con tanta voglia di divertirsi . Dato la precedente esperienza, ero molto restia a farmi scopare, così rimandavo placando i la sua esuberanza con ricche seghe ed appassionati pompini con tanto di ingoio , prestazioni nelle quali ero veramente maestra. Trovandomi bene con Nando , lo presentai ai miei i quali rimasero soddisfatti complimentandosi per la mia scelta. Con lui passavamo molto tempo a fare sesso, così per accontentarlo un pomeriggio a casa sua mentre i suoi erano fuori per il fine settimana,cedetti alle sue lusinghe e spalancando le cosce, questa volta non lo fermai permettendogli di mettermelo tutto dentro, sobbalzando ed apprezzando il potente membro che dolcemente si faceva strada nella mia vagina. Stretti appassionatamente ci unimmo in un amplesso ricco di sensazioni e carico di voluttà. Al contrario della fatidica prima volta non sentii nessun tipo di dolore o fastidio, per la prima volta in vita, mia provai un piacere intenso e sconfinato. Ricordo ancora quel fine settimana , non mettemmo il naso fuori casa dedicandoci alla cosa che più ci importava in quel preciso momento. Non facevamo altro che scopare ; avendo trovato in libreria il Kamasutra , sperimentammo tutte le possibili posizioni gettando la spugna su alcune. Per evitare gravidanze indesiderate mi facevo sborrare sulle varie parti del corpo , facendo eccezione per pompini e le sodomizzazione sia in bocca che in culo non trattenendosi se ne veniva dentro. Con lui ero veramente felice finalmente avevo conosciuto il sesso e l’amore. Per una serie di fatti, la nostra storia bellissima, come quella di tanti altri, si concluse miseramente , con la promessa però di rimanere amici e rincontrarsi in futuro : frasi fatte che all’epoca si dicevano per rendere meno dolorosa la rottura. Dopo un periodo di tristezza e solitudine forzata , nella speranza di affogare i ricordi .Finalmente apparve come per incanto l’amore della mia vita Daniele. Tutto accadde per caso, rincontrando una mia amica di liceo , dopo aver parlato del più e del meno, mi chiese la cortesia di unirsi a lei per una pizza dato che il suo ragazzo aveva un amico a detta sua strafico e libero . Persuasa dall’entusiasmo della ragazza accettai . Con il senno del poi a distanza di anni , posso asserire di aver fatto una delle cose più belle della mia vita accettando quel invito che avrebbe condizionato tutto il resto della mia esistenza. Ci incontrammo a Piazza del popolo da Rosati vidi arrivare una bellissima macchina sportiva, una Ferrari 330 spider con dentro due giovani uno meglio dell’altro, decisamente un altro mondo da quello che si vede oggi per la strada, alti fisicamente aitanti con i capelli lunghi , ci fecero accomodare nella fantastica vettura ed al rombo assordante del motore ci allentammo dirigendoci verso la pizzeria. Non mi era mai capitato in vita mia di salire su di una Ferrari; il sogno era finalmente diventato realtà: ad ogni semaforo mi sentivo scrutata dagli sguardi indiscreti di tutti. Percependo il mio entusiasmo Daniele il proprietario, l’arrestò e cortesemente mi chiese di guidare. Rischiando un infarto mi feci coraggio e dopo essermi sdraiata sul posto di guida iniziai a cimentarmi nella giuda . Giunti finalmente a destinazione frenai mio malgrado, non sarei mai scesa da quella meravigliosa vettura. Cenammo allegramente Daniele senza perdere tempo si fece lasciare il mio telefono di casa , chiedendomi da subito un appuntamento. Nei giorni che seguirono iniziammo a conoscerci instaurando subito un bel rapporto. Con lui ero rinata, la gioia di vivere mi aveva completamente avvolta facendomi nuovamente apprezzare la meraviglia che è la vita. Conoscendolo meglio mi confidò che la Ferrari non era sua ma della produzione cinematografica per la quale lavorava. Ed a giorni l’avrebbe dovuta restituire. Quindi avevamo ancora un poco di tempo per godercela e fare un pochino di scena con i conoscenti. Daniele la lasciava a me dato il parcheggio custodito all’interno della mia abitazione ed io la usavo a mio piacimento, tanto che nel quartiere ero divenuta la ragazza con la Ferrari. Non male come soprannome. La cosa più buffa fu un giorno ad un semaforo quando fui accostata da una seicento fiat e dentro non vi era altri che mio padre con dei colleghi . Non scorderò mai la faccia del genitore sbigottito da cotanta visione. Subito accostai e dopo aver spento il motore andai a salutare i colleghi del paparino. Il tempo trascorreva sereno così decidemmo di sposarci e qualche mese prima, ce ne andammo in vacanza per gustarci un periodo di relax. Destinazione Dolomiti ci eravamo già stati ospiti da mia zia ora ci tornavamo per stare da soli e divertirci un pochino. Capitammo non per caso in un magnifico alberghetto di montagna, con tanto di centro relax e massaggi . Non essendo stupida, di fronte a determinate situazioni feci finta di nulla secondando il mio compagno . Chiaramente si trattava di un centro per scambisti dato la promiscuità degli usi e costumi. Stetti al gioco curiosa di dove si sarebbe andati a parare. Ovviamente non mi ero sbagliata, infatti durante una immersione nella vasca ad idromassaggio fummo raggiunti da una coppia di estranei che con molto garbo cercò di sedurci con eleganti e cortesi apprezzamenti. Dato la situazione mangiai la foglia diciamo per vedere cosa sarebbe accaduto . I due erano frequentatori abituali con esperienza in merito, quindi per loro fu un gioco da ragazzi farci capitolare assoggettandoci ai loro giochi . Nel giro di poco ci trovammo coinvolti in un eccitante scambio di coppia; nello specchio di fronte mi vedevo riflessa, intenta a succhiare con ardore il cazzo dell’estraneo ed al mio fianco Daniele si stava scopando con enfasi la bella morona, tutte poppe e culo. Intenta a succhiarlo fui presa di soprassalto dal mio amante per un braccio ed adagiata sul bordo della vasca ; dopo avermi afferrata per le caviglie divaricandomi le gambe il tizio si era accanito con la lingua nel leccarmi i piedi facendomi pregustare la sua viscida lingua. Lentamente tralasciando le mie estremità si fiondò sulla vagina iniziando a solleticarla con la punta della lingua. Pazientemente non si fermò fino a che urlando ed agitando le cosce non venni regalando ai presenti un corroborante e fragoroso orgasmo. Incurante della presenza dei due estranei mi ero lasciata andare addirittura sborrando come una maiala . L’uomo infervorato dalla mia naturale reazione , desideroso di scoparmi mi prese per le ascelle e sollevandomi d’un sol colpo, mi penetrò profondamente facendomi percepire tutto il suo potente membro gonfio di desiderio pronto ad eruttare tutta la sborra accumulata nei gonfi e pendenti coglioni . Dopo avermi scopata intensamente girandomi si approfittò pure del mio culo sbattendomelo dentro ancora tutto intriso di caldi e gelatinosi umori vaginali. Non era finita , uscito dalla cavità anale con prepotenza mi fece spalancare le fauci per accogliere il suo cazzo zuppo di varie secrezioni . a quel punto si svuotò i testicoli inondandomi la gola . Trattata alla stregua di una grossa troia, sotto gli occhi del mio futuro marito, che completamente appagato dalla scena continuava imperterrito a scoparsi la bella signora . La particolare esperienza ci aveva decisamente oltre che divertiti aperto le porte verso nuove esperienze fino a quel momento sconosciute.
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